Quanto costa la solidarietà? E esprimere preoccupazione? Poco più di un “ilike” su facebook. Eppure non vedo vergogna tra i tanti attestati di sostegno che stanno ricevendo i 36 colleghi de l’Informazione di Bologna. Modena e Reggio Emilia che rischiano, oggi più di ieri, di finire senza un lavoro dal primo di febbraio. I giornali si possono fare bene, male o così così. Possono avere un progetto editoriale che si possa definire tale, oppure barcamenarsi tra finanziamenti pubblici e fumose operazioni di network tra quotidiani, radio e tv come , almeno nelle intenzioni iniziali, aveva provato a fare la dirigenza del giornale. A Bologna L'Informazione è il giornale più piccolo, ma potenzialmente votato alla provincia, alla cultura e allo sport. Poi vittima del suo azionariato, poco illuminato e forse mal consigliato. Ecco, mi dispiace per i colleghi, che invito a fare di tutto pur di prendere in mano loro il timone della situazione e cercare di darsi un nuovo progetto editoriale, pensare a una cooperativa, a una società che guardi alla rete e alle nuove tecnologie. Che riescano a salvaguardare la loro professionalità, e magari a saltare il fosso – visto che hanno esperienza da vendere – verso qualche altro giornale o sito che cerchi buone competenze. E forse, più che tanta solidarietà gratuita, oggi sarebbe più utile - seppure in questo tempo di crisi - un'offerta di lavoro. Un progetto, un’idea. Un invito. Ecco, i giornali si possono fare male, bene o così così. L’Informazione è rimasta ancora un passo indietro, ed è questo che fa rabbia: rischia di morire proprio per mancanza di scelte. |
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